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Eventi


La fisiologia della nutrizione molto spesso si arrende alle molteplici emozioni che si susseguono durante le nostre giornate (specialmente in questo periodo così fortificante e al tempo stesso tedioso):ansia, depressione, noia, solitudine, rabbia, stress; Abbiamo passioni forti nei confronti dei cibi che ci piacciono o non ci piacciono; È parte dei rituali religiosi.
Le emozioni incidono sulla percezione dell’immagine corporea che cambia a seconda del nostro stato d’animo.
Quante volte ci sentiamo piccoli piccoli quando viviamo un fallimento?
Penso che a tutti, almeno una volta nella vita, sia capitato di sentirsi "braccati e costretti" ad accettare una fetta di torta di compleanno perché sarebbe antisociale rifiutare. È cosi,
una volta che abbiamo imparato che mangiando riusciamo a ridurre uno stato di malessere o comunque otteniamo quello che vogliamo, tendiamo a ripetere questo comportamento spinti dal desiderio di “gestire” le proprie emozioni.
Pasti ricchi di grassi richiamano notevoli quantità di sangue allo stomaco e all’intestino, al punto da indurre un rallentamento dell’attività cerebrale con conseguente sonnolenza e apatia.
L’assunzione di carboidrati, invece donerà un senso di tranquillità e benessere contribuendo ad elevare il livello di serotonina nel sangue, l’assunzione di proteine porta ad un aumento del tono dell’umore. Alcune sostanze come il saccarosio e la caffeina inducono un aumento di episodi di stanchezza e depressione.
Alcune carenze nutrizionali, come quelle del magnesio e della vitamina B6 causano irritabilità e stanchezza.

DOBBIAMO avere più educazione per il nostro organismo: è con lui che dovremo convivere!

VICTU dott.ssa Mazzuca

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 Informazioni, sostegno e ricerca sul mondo della nutrizione consapevole.

 

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Una rubrica per valutare insieme come procedere nella maniera più corretta per la nutrizione nella SD e quindi come prevenzione all'invecchiamento precoce e nutrizione mitocondriale. Un piano alimentare mitocondriale può essere descritto come anti-infiammatorio, a basso indice glicemico, senza glutine, a basso contenuto di cereali, e con alte quantità di grassi buoni. Questi organelli infatti sono molto suscettibili ad un declino prematuro delle sue funzioni a causa di un insieme di “insulti”. Scelte alimentari errate possono prepotentemente contribuire a questo declino, portandoci silenziosamente verso una salute cagionevole e malattie croniche.  Un’alimentazione basata su cibi terapeutici, dunque, ripristinerà una produzione di energia ottimale, un senso di vitalità che molti hanno perso per strada, accompagnandoci in un processo fisiologico di sano invecchiamento. Il tutto dovrebbe mettere un FRENO alla possibilità di  andare incontro a degenerazioni neurologiche croniche.

 

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Durante la gravidanza il fabbisogno calorico  si aggira intorno alle 180/200 kcal Kcal, mentre in una situazione di peso adeguato alla propria struttura fisica e fisiologica, l'aumento delle calorie dovrebbe essere compreso tra 160/220  giornaliere.

 

Discorso diverso per una  gestante con un peso di partenza molto basso ( sottopeso o con un BMI sotto 18); possiamo aumentare gradualmente fino alle 430 kcal; viceversa, con un BMI superiore a 30 o appena di poco inferiore, non possiamo far correre inutili rischi alla gestante e al feto e quindi, dobbiamo attenerci alle 100 / 130 kcal giornaliere.

Il peso mediamente acquisito da una gravida a termine è di 12.5 Kg ed è così suddiviso:

  • 6 Kg relativi a: feto, liquido amniotico e placenta

  • 6.5 Kg relativi ad aumento di alcuni tessuti materni quali: sangue e tessuto adiposo. 

Dopo il parto il peso cala rapidamente di circa 5.9 Kg, con un intervallo di variabilità di 4.6-7.2 Kg. 

 

 

 MA PERCHE' TUTTA QUESTA ATTENZIONE?

Perchè  L'apporto alimentare infatti determina  l'entità della crescita e la composizione corporea e va a modificare addirittura il rischio di malformazioni, di malattie e la mortalità del feto....MA SOPRATTUTTO NELLA FASE PRE E POST SCOLARE E IN ETA' ADULTA!

Ad esempio, i feti la cui placenta per determinate patologie non assolve pienamente alla sua funzione di fornire il nutrimento necessario, come i bambini che sono denutriti nell'infanzia, si adattano a tali condizioni avverse tramite modificazioni dell'apparato cardiovascolare e del loro metabolismo, e tali modificazioni potrebbero persistere per tutta la loro vita. 

Ricapitolando: sovrappeso gravidico potrebbe portare a:

  • Malformazioni;

  • Ipertensione gestazionale, con o senza presenza di proteinuria materna;

  • Diabete gestazionale e macrosomia ovvero eccessive dimensioni del feto (quando si ha un peso alla nascita pari a 4.200 / 4,500...non c'è nulla di cui vantarsi purtroppo!!)

  • Sofferenza fetale;

  • Mortalità fetale in utero e neonatale. 

Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/nutrizione/calorie-gravidanza.html

Fibromialgia:e se la colpa fosse del mio intestino birichino?

 

Una sola certezza: riassettare nutrizionalmente il proprio intake calorico e nutraceutico potrebbe  diminuire i dolori funzionali legati a questa malattia mutifattoriale,patologia,infiammazione...(non abbiamo ancora una vera e propria diagnosi e,quindi,un nome corretto con cui chiamarla) che colpisce quasi il 15% della popolazione,ambosessi.

MAZZUCA NUTRIZIONE - FIBROMIALGIA.jpg

Dunque via libera alla dieta mediterranea, occhio alle intolleranze, sì all’integrazione con vitamina D e ai dosaggi reumatologici                                                                               (poliartrosi).  

Ad oggi, qualcosa pare sia ben chiaro: anche l’intestino potrebbe giocare un ruolo chiave.

Moltissime delle persone  che ne sono colpite, dichiarano di avere una propensione ad un  continuo irritamento della mucosa intestinale o il colon irritabile spesso legato anche ai gastroprotettori e antidolorifici e quindi,nel corpo,  ci sarebbero più sostanze che causano dolore, come adrenalina e dopamina.

Cosa fare e come poter procedere per attuare modifiche sostanziali.

Per prima cosa, valutazione delle intolleranze: sappiamo che il 36% dei fibromialgici è intollerante al lattosio, mentre il 49% lo èal glutine e  poi dosaggio del caro Ormone/Vitamina D3. Ad oggi, non esiste,acora, un protocollo nutrizionale universale adatta a tutti, perché ogni individuo è a sé, ma esistono delle indicazioni di massima per impostare correttamente  il proprio introito nutrizionale. Da non dimenticare infine la buona abitudine alcostante esercizio fisico, che aiuta anche l’intestino.

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